Fattori ambientali, fisiologici, stile di vita, malattie, ma anche ridotta assunzione e assorbimento di antiossidanti, sono fattori di rischio che possono contribuire a rompere un delicato equilibrio che nel nostro corpo esiste tra produzione ed eliminazione dei cosiddetti radicali liberi, ovvero il mantenimento di un corretto livello di ossidazione. Tale equilibrio è indispensabile per evitare una condizione chiamata “stress ossidativo” che provoca l’insorgere di lesioni cellulari, che producono a loro volta un’accelerazione del processo dell’invecchiamento e l’insorgenza di numerosissime malattie.
Le cause di aumento dei radicali liberi,possono essere le radiazioni, l’inquinamento, l’età, l’alimentazione, l’alcool, il fumo, un esercizio fisico eccessivo o ad alti livelli, attività lavorativa intensa, stress psico-emotivo, traumi, infiammazioni acute e croniche, infezioni vasculopatie, malattie autoimmuni, patologie cardiovascolari e terapie farmacologiche come estro progestinici, fans, chemioterapia.
D’altra parte, la condizione di stress ossidativo potrebbe anche essere originata da una riduzione delle difese antiossidanti, che può essere provocata da ipovitaminosi, diete monotone, ridotto assorbimento di antiossidanti (in casi di celiachia ed enterite segmentaria), radiazioni o inquinamento, l’ età.
All’interno della nostra pelle avvengono fenomeni biochimici particolari che (tramite il deterioramento delle strutture cellulari) causano danni irreversibili che conducono all’invecchiamento cutaneo precoce.
Un altro fenomeno molto importante (anch’esso causa di invecchiamento cutaneo precoce) è la glicazione, che si verifica quando il glucosio normalmente trasportato nel sangue reagisce con due proteine strutturali del derma: il collagene e l’elastina, in gran parte responsabili della compattezza e dell’elasticità della pelle. Attraverso una serie di reazioni chimiche a catena, il glucosio sintetizza alcuni prodotti di glicazione avanzata, chiamati AGE (Advanced Glycation Endproducts): questi a loro volta creano ponti molecolari complessi tra le fibre proteiche, scompaginando la fisiologica “architettura dermica” e, in ultima analisi, rendendo la cute più fragile e meno tonica. Questo fenomeno è accentuato dalla riduzione del numero dei fibroblasti, le cellule del derma deputate alla produzione delle fibre collagene e dell’elastina, che si verifica normalmente con il passare del tempo.
Per non aumentare il processo di glicazione, vi sono alcune semplici “regole” da seguire nella nostra alimentazione:
in particolare, è opportuno evitare di consumare cibi troppo zuccherati, troppo cotti (come la carne rossa cotta a lungo alla brace) o troppo conditi.
Una dieta adeguata è il primo passo per combattere l’ossidazione causata dai radicali liberi che è quindi contrastata dal consumo di alimenti contenenti sostanze antiossidanti, come per esempio vitamine C ed E, polifenoli, carotenoidi, resveratrolo.
La corretta piramide alimentare è alla base di una dieta antinfiammatoria
A) La bellezza parte da dentro
La lotta ai radicali liberi che negli USA le donne hanno iniziato a colpi di integratori, è entrata in unaa fase cruciale anche in Italia dove la ricerca ferve. Nature Comunication ha pubblicato i risultati di un lavoro che illustra gli effetti della metformina, un farmaco che si usa per contrastare l’insorgenza del diabete e che mima la restrizione calorica, nelle riduzione delle incidenze del tumore al seno. Il trattamento con metformina imiterebbe alcuni benefici derivanti da una dieta ipocalorica e a basso indice glicemico e aumentando la protezione antiossidante della frutta e verdura con conseguente riduzione dei radicali liberi, responsabili non solo dei un aumento del rischio di incappare in malattie cardiovascolari e tumori. Ma non solo una modifica complessiva e costante dello stile di vita (dieta ipoglicidica e attività fisica) è in grado di determinare, oltre la riduzione del peso, profonde modifiche dei fattori metabolici e ormonali che favoriscono la crescita tumorale.
A questo approccio meno superficiale che lega sempre più estetica e salute, hanno spinto non solo un’informazione mirata in cui numerosissimi studi scientifici altamente validati a livello internazionale hanno dimostrato come la salute passa attraverso l’alimentazione. Inoltre anni di eccessi nel ricorso alla chirurgia con la consapevolezza delle donne che a volte , è meglio non spingere troppo per non trovarsi in quella “terra di nessuno” popolate da donne senza rughe tutte uguali, hanno fatto capire come la bellezze e salute sono un binomio molto correlato.
Molto meglio, facile ed economico mantenere la bellezza e la gioventù con le long life formula, cioè più sane e più belle.
B) La dieta antiossidante e antinfiammatoria
Una persistenza infiammazioni o recenti episodi di episodi infiammatori cronici frequenti come cistite, gastrite, colecistite, spesso presenti nelle donne specie dopo i 40 anni, possono essere correlati all’aumento di rischio di tumore e possono essere corretti con una adeguata alimentazione e una buona conservazione del microbioma intestinale. Il microbioma intestinale che è un ecosistema complesso con almeno 1500 specie molte delle quali ancora sconosciute che compete con i patogeni per i siti di adesione epiteliale e per i nutrienti disponibili e che produce sostanze per la difesa immunitaria. Esso ha quindi un importante funzione immunologia ed è anche un sistema di “cross talk” (scambio di informazioni) tra microrganismi gastrointestinali e sistema linfatico tissutale GALT (Gut Associated Lynmphoid Tissue) che essendo continuamente esposto agli antigeni alimentari sempre più differenziati sviluppa e stimola il sistema immunitario.
Esso può anche essere visto come un organo interno all’ospite che concorre al consumo, alla conservazione e alla riduzione dell’energia e che catalizza importanti reazioni chimiche in trasformazione.
Quale equilibrio tra nutrizione situazione infiammatoria?
Nel caso di sovralimentazione si ha una iperstimolazione con aumentato rischio di patologie infiammatorie.
- Persone affette dal virus dell’epatite sono più soggette al tumore del fegato
- Infezioni croniche come l’H, pilori aumentano il rischio di cancro allo stomaco
- Soggetti affetti da infiammazioni croniche intestinali hanno più frequentemente il cancro all’intestino
- Elevati livelli di PCR un marker nel sangue che segnala la presenza di un’infiammazione, è correlato con un aumento del rischiosi cancro al colon-retto,polmone e forse alrei tumori
Cosa posso fare per evitare l’infiammazione cronica?
- Essere sempre attivi
Un numero sempre più crescenti di studi scientifici ci dimostrano come l’attività fisica riduca nell’organismo i meccanismi dell’infiammazione. Con l’esercizio fisico possono essere prevenute malattie come il diabete, le malattie cardiache e metaboliche e ridurre l’incidenza dei tumori. Un’attività fisica moderata/intensa 150 minuti alla settimana ci protegge dallo stato infiammatorio. - Assumere cibi che combattono il cancro
Molti cibi non raffinati sono ricchi di antiossidanti , queste sostanze proteggono la cellula contro i “radicali liberi” che si formano con l’invecchiamento cellulare, il fumo l’alcol e le radiazioni. Una dieta ricca di antiossidante aiuta ad inibire l’infiammazione e ridurre il rischio di tumore. - Queste sostanze sono molto spesso responsabili dei colori della frutta e della verdura.
- Una dieta a basso contenuto di colesterolo e grassi saturi e l’assunzione di acidi grassi omega 3 sembrano svolgere un’azione antinfiammatoria.
- Una dieta ricca di Vitamina E B6 caroteinidi e magnesio è correlato con diminuiti livelli di PCR.
- Anche altri micronutrienti come ferro, zinco, selenio rame vit A-C-D sono correlati con diminuiti livelli dei parametri infiammatori.
- Mantenere un peso salutare
Mantenere un peso salutare abbassa il rischio di molti problemi incluso il cancro. È utile non solo scegliere i cibi e le bevande giuste ma avere un occhio alle porzioni facendo abituare il corpo a volumi più piccoli a cibi prevalentemente che siano di origine vegetale. Fare 30 minuti o più di attività fisica moderata al giorno.
C) Ridurre il rischio della patologie oncologiche
Abbiamo già visto come l’alimentazione e la prevenzione del rumore siano estremamente collegati.
Tumore della mammella
È il tumore in cui ci sono più evidenze scientifiche del legame tra stile di vita e alimentazione
- Ridurre o prevenire l’insorgenza del grasso e specie del grasso addominale
- Mantenersi fisicamente attive con almeno 30 minuti di attività intensa–moderata ogni giorno o 150 minuti alla settimana di intensa
- Ridurre/evitare le bevande alcoliche
Tumore del colon
Numerosi e accreditati studi scientifici ( WCRF il Fondo Mondiale per la Ricerce del Cancro e l’American Institute for Cancer Research) hanno ormai definito che:
- L’attività fisica diminuisce il rischio di tumore colon-retto e le sue recidive
- Di ridurre il consumo di carne rossa e di insaccati
- Ridurre la presenza di massa grassa addominale e il sovrappeso
- È necessario mangiare più frutta e verdura perché hanno un’azione anticancro
Tumore della prostata
L’età del soggetto, la sua storia famigliare possono contribuire al rischio ma non possono essere modificate, ma anche il suo stile di vita influenza e questo può essere modificato con:
- Mangiare più pomodori e sugo di pomodoro, o altri cibi di colore rosso
- Seguire la piramide alimentare mangiando soprattutto verdura e frutta cibi integrale e legumi
- Evitare cibi troppo ricchi di calcio o supplementi se ne assumi abbastanza
- Mantenersi fisicamente attivi

Dott.ssa Etta Finocchiaro
Medico Chirurgo Specialista in Dietologia e Scienza dell’Alimentazione