Malattie infiammatorie croniche intestinali o IBD
Uno studio giapponese recente pubblicato su Scientific Reports dimostra come nelle patologie infiammatorie croniche intestinali il microbiota intestinale giochi un ruolo fondamentale.
Le malattie infiammatorie croniche intestinali o IBD, inflammatory bowel disease, comprendono la colite ulcerosa e il morbo di Crohn. Sono da differenziarsi dalle IBS inflammatory bowel syndrome. Le malattie infiammatorie croninche sono caratterizzate da uno stato infiammatorio cronico recidivante del tratto gastrointestinale. La loro esatta causa eziologia rimane ancora oggi in parte sconosciuta, ma le IBD sembrano derivare da una risposta eccessiva delle cellule T a fattori ambientali in soggetti geneticamente predisposti.
La loro incidenza è rapidamente aumentata in tutto il mondo, questo fa capire come le modificazioni dei fattori alimentari e ambientali portino a dei cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale e possano giocare un ruolo nella patogenesi delle IBD.
Microbiota intestinale tra pazienti con IBD
Molti studi hanno dimostrato delle differenze significative nella composizione del microbiota intestinale tra pazienti con IBD e controlli sani. In particolare, durante la fase attiva della colite ulcerosa è stata segnalata una ridotta diversità del microbiota, caratterizzata da una diminuzione dei Bacteroides.
Tra i fattori che determinano una ridotta diversità del microbiota, sicuramente una dieta priva di fibre e soprattutto la western diet.
I pazienti affetti da colite ulcerosa tendono a cronicizzare la malattia e molto sovente ad avere una mancata risposta alle normali terapie. Infatti in questa patologia, è fondamentale valutare il rischio di recidive e prevedere la risposta al trattamento a lungo termine in pazienti con colite ulcerosa.
Finora, solo pochi studi, hanno esaminato gli effetti dell’alterazione della composizione del microbiota intestinale sul decorso clinico delle IBD. Il metodo di esame ottimale che serve per l’elaborazione del microbiota intestinale è l’analisi del 16S rRNA dalla mucosa intestinale che sembrerebbe consentire di analizzare microrganismi vivi aderenti alla mucosa intestinale e gli eventuali episodi di recidiva.
Dieta e microbiota in pazienti con IBD
In un recente studio giapponese 51 pazienti con IBD si sono sottoposti a test del microbiota. 27 pazienti si trovavano nella fase attiva di colite ulcerosa, mentre 24 in remissione. Tra i pazienti in fase di remissione solo 7 hanno sviluppato una recidiva durante il follow-up. E’ stato dimostrato in questi pazienti una diversità microbica intestinale inferiore, con una percentuale più elevata di Bacteroides, rispetto a quelli senza recidiva. Inoltre i test sul microbiota hanno dimostrato come i pazienti refrattari e senza risposta alle terapie hanno una diversità microbica intestinale inferiore.
Questo studio ha dimostrato che una diminuita diversità all’interno della composizione del microbiota intestinale è associata ad un peggior decorso della malattia sia in termini di eventi di recidiva nel periodo di remissione, sia per la risposta al trattamento.
In conclusione, lo studio mostra come la ridotta diversità della composizione del microbiota intestinale, così come la presenza di alcuni microrganismi, può essere associato al decorso clinico della colite ulcerosa.
La varianza dietetica e un buon apporto di fibre quotidiano garantiscono una varietà del microbiota intestinale con riduzione del rischio di malattia infiammatoria intestinale.

Dott.ssa Etta Finocchiaro
Medico Chirurgo Specialista in Dietologia e Scienza dell’Alimentazione